L’UNESCO svolge un compito cruciale: identificare e tutelare i luoghi nel mondo di eccezionale rilevanza culturale. È significativo che, in un territorio così ristretto come l’Italia, siano ben 55 i siti considerati patrimonio mondiale dell’umanità. La Campania non fa difetto.
Dalle rovine di Ercolano, fino agli splendori della Reggia di Caserta, la regione ha molto da offrire in termini di cultura e bellezza. Inoltre, in questo momento, molti dei luoghi che andremo a scoprire possono essere ammirati seguendo un modello di turismo più quieto, in accordo anche con le nuove procedure in atto per visitare i musei e i siti archeologici.
Napoli & Ercolano
Il centro storico di Napoli, con i suoi vicoli che odorano di pasta fritta e fiori di arancio, è sicuramente la meta ideale da cui far partire il tuo itinerario. Qui si incontrano oltre 2000 anni di storia, con chiese che risalgono all’era paleocristiana, adiacenti ad edifici più spiccatamente moderni.
Trascorri parte della giornata a Napoli, quindi raggiungi Ercolano con un brevissimo viaggio in treno. Inghiottita per sempre sotto venti metri di lava in seguito all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., Ercolano è un museo archeologico a cielo aperto. Gli scavi – cominciati nel diciottesimo secolo – ci hanno restituito la città così splendidamente conservata, da darci ancora una chiara idea di come si svolgesse la vita nell’antica Roma.
Visita la bottega, con i suoi oggetti ancora intatti, come la rastrelliera in cui venivano allocate le anfore per il vino. Era abitudine dormire sopra il negozio e, al piano superiore, puoi ancora osservare una gamba in bronzo del letto, arrivata fino ai giorni nostri.
Accanto all’umile negozio, poi, le case opulente dei patrizi, con i raffinati mosaici sul pavimento e gli affreschi dai colori ancora vivissimi.
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Nel Collegio degli Augustali, infine, ammira i minuti carri alati ed Ercole – che secondo la leggenda fondò la città – ascendere all’Olimpo.
Paestum
Con un breve tragitto in treno, raggiungi Paestum e rivolgi lo sguardo più indietro, all’antica Magna Grecia. Camminare nel Parco Archeologico significa entrare in un’altra dimensione: in una distesa di verde, con il panorama rivolto al Parco Nazionale del Cilento, sorgono tre templi greci, solitari e prodigiosamente intatti.
Dedicati rispettivamente a Poseidone, Era e Cerere, sono universalmente riconosciuti tra i più bei templi che l’Antichità ci abbia lasciato.
Le maestose colonne in travertino cambiano colore in base alla luce del sole e, filtrato dalla pineta che ti circonda, potrai avvertire anche il sentore del Mar Tirreno. Nel Museo Archeologico, soffermati ad ammirare le suppellettili, i vasi, i corredi funerari e la celebre Tomba del tuffatore, con i colori ancora nitidissimi.
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La Certosa di Padula
Il terzo giorno comincia con un viaggio di due ore in treno per raggiungere la Certosa di Padula, la più grande d’Italia.
La Certosa visse il suo momento di massimo splendore nel ’600 ed è per questo che è ritenuta un esempio straordinario del barocco campano: nella chiesa, ammira gli stucchi dorati, le maioliche, le decorazioni policrome impreziosite dalla madreperla.
Varcando il portale, sul lato est, ti troverai poi già nel cuore dello spazio in cui si svolgevano le attività quotidiane dei monaci: le lavanderie, i granai, le stalle affacciavano tutte sul cortile lastricato su cui stai camminando. Entra nella cucina e, dalla grandezza del camino, immagina i pranzi luculliani che venivano preparati per visite importanti.
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Di contro, la componente ascetica dell’ordine certosino rivive ancora nel decoro spartano delle celle, concepite per la preghiera, che affiancano il chiostro, il più grande del mondo!
Infine, concentrati su quel gioiello architettonico che è la Scala Elicoidale: 38 gradini in pietra che si aprono a ventaglio, conducendo dolcemente nell’antisala della biblioteca.
La Reggia di Caserta
Il viaggio per tornare ti riporta a Napoli; prima di raggiungerla, tuttavia, ti aspetta un’altra tappa fondamentale: la Reggia di Caserta.
Fu commissionata nel 1752 dal Re di Napoli Carlo III di Borbone all’architetto Luigi Vanvitelli. La prima cosa che noterai sono le dimensioni: oltre 1200 stanze che includono saloni, cappelle e teatri.
Percorri lo scalone d’onore, supera i due leoni di marmo, e accedi ai piani superiori. Misura in prima persona l’ampiezza degli spazi, lo splendore e la ricchezza di ogni dettaglio. La stanza più affascinante è senz’altro la sala da bagno della regina. Ricoperta da specchi veneziani – grazie ai quali la regina Maria Carolina si assicurava il controllo degli spazi attigui – è uno spazio segreto e suggestivo. Ecco la vasca, scolpita in alabastro e ricoperta di rame dorato. Ed ecco il primo prototipo di bidet in Italia! Pensa che solo i re avevano l’acqua corrente e d’altronde l’approvvigionamento idrico, grazie al celebre Acquedotto Carolino, era imponente, necessario soprattutto ad alimentare le fontane, le vasche e la pescheria del giardino.
Qui la passeggiata sarà indimenticabile. L’impatto scenico, infatti, non ha eguali: si susseguono cascate, giochi d’acqua e sculture con figure mitologiche e divinità del passato: cerca la statua di Venere che languidamente si specchia nelle acque.
I sovrani borbonici fecero costruire la stazione proprio davanti alla reggia, per raggiungere il palazzo direttamente in treno. Da qui dunque ripartiamo, salutando dal finestrino questa splendida regione e il suo inestimabile patrimonio culturale. Arrivederci!
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Hotel in Campania
Ercolano
Hotel Herculaneum
Situato a soli 50 metri dall’ingresso degli scavi archeologici, questo hotel offre ai suoi ospiti 24 camere arredate in stile moderno e con bagno privato.
Paestum
Abaton
Un accogliente bed & breakfast che vanta arredi rustici, decorazioni colorate e WiFi gratuito.
Padula
Ca’ del Conte
Camere tradizionali, molte delle quali con vista sugli ampi giardini e con letti a baldacchino.